1 gennaio 2024, New Orleans
Sulla soglia di casa, Tyonda King saluta sua figlia imponendosi di sorridere, nonostante il cuore minacci di scoppiarle nel petto. Alle sue spalle, sua madre Justine guarda severamente l'uomo bianco che sua nipote ha portato a casa. Ha la schiena dritta e le spalle allineate dei militari, combinate con un cipiglio ieratico da stregona.
- Non le hai detto nulla.- Non cambierebbe il corso degli eventi, mama.- Dovrebbe rimanere qui.- Lo sa. Ma non può. I morti la tormentano.- I nostri morti la proteggono più di tutti i gris gris che possiamo donarle o le preghiere di salvezza che possiamo inciderle addosso.- Ha bisogno di seguire la sua strada.
Justine scuote il capo e inspira a fondo, riempiendosi i polmoni di freddo.
- Dobbiamo parlare di tuo figlio.- Di Andre?- E' uscito tre mesi prima del suo tempo, Tyonda. Il giorno prima che uscisse hanno arrestato tutti i ragazzi dei Theroux. Sai cosa diranno.
Tyonda rimane in silenzio e osserva distratta la macchina che si allontana lungo la strada.
- Sai cosa accadrà -, insiste Justine.- Lo manderemo via per un po', mama.- Via da New Orleans?- Chi è rimasto fuori della gente dei Theroux?- Il figlio di Niquette Pascal ed entrambi i fratelli piccoli Sadine.- Lo manderemo via da New Orleans, solo per un po'. Per il tempo necessario.
Justine fissa il profilo di sua figlia per un lungo istante, poi annuisce. Non si dicono altro.
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18 Gennaio 2024, Philadelphia.
- Che vuol dire che ci lasci l'appartamento? -, chiede Andre sinceramente sorpreso. Rebecca rotea gli occhi al cielo.- Checcazzo 'Dre, fatti due conti: voi siete quattro, io ho un monolocale con un letto doppio e un divano letto. Dove dovrei mettermi?- Ti sei rincoglionita da quando hai iniziato ad avere due soldi in tasca? Per i ragazzini mettiamo i cuscini del divano per terra ed è fatta, che ci vuole. Mica si straniscono.
Garrika, passando, sgrana bene gli occhi e guarda suo marito con aria più che truce. Rebecca la rassicura con un cenno delicato della mano che riesce a muovere, facendola procedere.
- Va bene così, ho già spostato tutto.- Dove?- A casa di Lucas.- Del bianco?- Sì, abbiamo deciso di vivere insieme.- Col bianco. In una casetta a schiera dei sobborghi, magari.
Il sorriso molesto di lui si trasforma in una smorfia contrariata quando vede sua sorella guardare altrove, evadere la domanda.
- What the fuck, Bequette...- Non chiamarmi Bequette. Per qualsiasi cosa comunque basta che mi chiamate e arrivo. L'affitto è pagato per i prossimi due mesi, per cui state tranquilli. Ti ho lasciato sul tavolo alcuni annunci di lavori part time per te e per Garrika, e le scuole per i ragazzini.- Le scuole? Ma vanno a scuola a Magnolia...- Sì 'Dre, cristo santo... non è che stanno in vacanza, devi mandarceli a scuola anche se resti solo un mese. E comunque ripasso domani per vedere come siete messi. Okay?- Okay. Reba...- Cosa?- Sei sicura di questo Lucas?- Perché, che ha che non ti piace?
Andre si produce in una smorfia malriuscita.
- Ha l'aria da sbirro. Sei sicura di conoscerlo così bene come credi, ah?
Rebecca sorride piano, esausta. Sotto il cappotto, ha bendaggi che reggono insieme ferite ancora fresche.
- Sono abbastanza sicura, 'Dre. Ma grazie per esserti preoccupato.