Lucas oggi mi ha detto.
Sai che non sono brava in queste cose per cui dirò solo:
Auguri Rebecca.
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Thank you.
Mentirei se dicessi che vedere te e Marcus non abbia influito, in qualche modo.
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Me e Marcus... davvero? Perché?
Tarda a rispondere. Quando è andata al loro matrimonio era sola. Si è seduta in fondo e ha guardato la cerimonia in silenzio. Per tutto il tempo la felicità per un amico si è mischiata all'ansia di non essere destinata, di non essere fabbricata per quel tipo di relazioni che durano per sempre. Di non averne la costanza. Che senso ha giurare a una persona un amore eterno se non si ha garanzia alcuna sull'eternità? Quante volte è finita in ospedale solo negli ultimi dodici mesi? Quante volte Lucas ha lasciato le Special Forces salvo poi tornarci pochi mesi dopo?
Non è un modo di vivere, ha ragione sua madre. Eppure mentre guardava Marcus e Iris dirsi per sempre, ha pensato che per loro non voleva dire dieci, venti, trent'anni. Per loro per sempre voleva dire un secolo, forse due. Che garanzie avevano che due secoli non li avrebbero distrutti, separati, allontanati, uccisi? Però erano lì, di fronte a tutte le persone a loro care, a giurarsi che cento anni dopo sarebbero stati ancora lì.
Mesi dopo, davanti agli occhi ha tutti i suoi mostri. Lucas Black le dice che morire lì gli va bene, se vuol dire non dover passare il resto della sua vita con una persona che ha fatto quello che ha fatto lei. Le sfugge tra le dita, come l'acqua non può trattenerlo stringendo. Il terrore di non saperlo difendere e quello di doverlo difendere da se stessa si mischiano in un'emicrania che le riempie la testa delle parole esatte che le dissero per informarla che suo fratello era morto. Che i suoi fratelli erano morti. La voce di una sconosciuta trova echi in mezzo alle sue tempie, le promette che le strapperà il cuore. Cerca di raggiungere Lucas, di proteggerlo, di trattenerlo. Il dolore improvviso la trascina cento metri indietro. Un telepate, ha detto lui. Un telepate, le martella dietro la nuca quando tutto sembra perduto e minacciano di farle domande. Un telepate potrebbe scoprire tutto. Accarezza l'idea di puntarsi la pistola contro la testa, ma i suoi nemici le tolgono la scelta. Ogni muscolo teso si scioglie e lei non sente più niente. Un cuore debole che pompa nelle vene sangue destinato a lasciarle il corpo. Diventa sempre più pallida. A Iris, alla sua domanda, non ha ancora risposto. Anche potesse, adesso non saprebbe più cosa dirle.